la suddetta pubblicazione costituisce presupposto di efficacia della cessione “in blocco” dei rapporti giuridici nei confronti dei debitori ceduti che dispensa la banca dall’onere di provvedere alla notifica della cessione alle singole controparti dei rapporti acquisiti, ma tale adempimento e’ estraneo al perfezionamento della fattispecie traslativa e non incide sulla circolazione del credito, il quale, fin dal momento in cui la cessione si e’ perfezionata, e’ nella titolarita’ del cessionario che e’, quindi, legittimato a ricevere la prestazione dovuta anche se gli adempimenti richiesti non sono stati ancora eseguiti. Ed infatti la suddetta pubblicazione puo’ essere validamente surrogata dagli adempimenti prescritti in via generale dall’articolo 1264 c.c. e segnatamente dalla notificazione della cessione che non e’ subordinata a particolari requisiti di forma e puo’ quindi aver luogo anche mediante l’atto di citazione con cui il cessionario intima il pagamento al debitore ceduto, ovvero nel corso del giudizio.

Per ulteriori approfondimenti, si consiglia:

Il contratto di leasing o locazione finanziaria

Il contratto di franchising o di affiliazione commerciale

Il contratto di mutuo: aspetti generali.

Mutuo fondiario e superamento dei limiti di finanziabilità.

Il contratto autonomo di garanzia: un nuova forma di garanzia personale atipica

La fideiussione tra accessorietà e clausola di pagamento a prima richiesta e senza eccezioni

Per approfondire la tematica degli interessi usurari e del superamento del tasso soglia si consiglia la lettura del seguente articolo: Interessi usurari pattuiti nei contatti di mutuo

Corte di Cassazione|Sezione 6 1|Civile|Ordinanza|29 settembre 2020| n. 20495

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 1

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACIERNO Maria – Presidente

Dott. DI MARZIO Mauro – Consigliere

Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere

Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – rel. Consigliere

Dott. CAMPESE Eduardo – Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 21073-2(118 proposto da:

(OMISSIS), elettivamente domiciliata in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CORTE DI CASSAZIONE, rappresentata e difesa dall’avvocato (OMISSIS);

– ricorrente –

contro

(OMISSIS) SPA quale procuratrice del (OMISSIS) SPA, in persona del procuratore pro tempore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell’avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall’avvocato (OMISSIS);

– controricorrente

avverso la sentenza n. 2389/2017 della CORTE D’APPELLO di CATANIA, depositata il 21/12/2017;

udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 08/09/2020 dal Consigliere Relatore Dott. ANTONIO PIETRO LAMORGESE.

RILEVATO

che:

La Corte d’appello di Catania, con la sentenza indicata in epigrafe, accoglieva il gravame della (OMISSIS) Spa, cessionaria dei crediti gia’ della (OMISSIS), derivanti da effetti cambiati rimasti insoluti nei confronti di (OMISSIS) e (OMISSIS), avverso la sentenza impugnata che aveva rigettato la sua domanda, sul presupposto che la cessione fosse inefficace nei confronti dei debitori, a norma del Decreto Legislativo n. 385 del 1993, articolo 58. La Corte ha dunque confermato il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Siracusa nei confronti dei suddetti debitori.

La (OMISSIS) propone ricorso per cassazione, resistito dal (OMISSIS) Spa (gia’ (OMISSIS)) e, quale procuratrice, dalla (OMISSIS) Spa.

CONSIDERATO

che:

L’unico motivo di ricorso denuncia violazione e falsa applicazione del Decreto Legislativo n. 385 del 1993, articolo 58, che aveva inteso disciplinare normativamente la cessione in blocco dei crediti delle banche in maniera diversa rispetto alla cessione dei crediti ordinaria di cui all’articolo 1260 ss. c.c., imponendo adempimenti formali ulteriori, come in particolare la pubblicazione dell’avviso di cessione nella Gazzetta Ufficiale.

Il motivo e’ infondato per due ordini di ragioni.

In primo luogo, perche’ la sentenza impugnata ha dato conto della pubblicazione dell’avviso di cessione dei crediti nella Gazzetta Ufficiale, non essendo necessaria la produzione di copia cartacea nel giudizio.

In secondo luogo, la suddetta pubblicazione costituisce presupposto di efficacia della cessione “in blocco” dei rapporti giuridici nei confronti dei debitori ceduti che dispensa la banca dall’onere di provvedere alla notifica della cessione alle singole controparti dei rapporti acquisiti, ma tale adempimento e’ estraneo al perfezionamento della fattispecie traslativa e non incide sulla circolazione del credito, il quale, fin dal momento in cui la cessione si e’ perfezionata, e’ nella titolarita’ del cessionario che e’, quindi, legittimato a ricevere la prestazione dovuta anche se gli adempimenti richiesti non sono stati ancora eseguiti. Ed infatti la suddetta pubblicazione puo’ essere validamente surrogata dagli adempimenti prescritti in via generale dall’articolo 1264 c.c. e segnatamente dalla notificazione della cessione che non e’ subordinata a particolari requisiti di forma e puo’ quindi aver luogo anche mediante l’atto di citazione con cui il cessionario intima il pagamento al debitore ceduto, ovvero nel corso del giudizio (Cass. n. 5997 del 2016).

La sentenza impugnata ha dato conto che la (OMISSIS), intimando il pagamento, aveva comunicato ai debitori l’avvenuta cessione del credito con raccomandata in data 16 gennaio 2008, gia’ prima del deposito del ricorso per decreto ingiuntivo in data 4 giugno 2008.

Il ricorso e’ rigettato. Le spese seguono la soccombenza e si liquidano in dispositivo.

P.Q.M.

La Corte rigetta il ricorso e condanna la ricorrente alle spese, liquidate in Euro 4.100,00, di cui Euro 100,00 per esborsi.

Da’ atto della sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte del ricorrente, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, articolo 13, comma 1 quater, nel testo introdotto dalla L. n. 228 del 2012, articolo 1, comma 17, di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, in misura pari a quello, ove dovuto, per il ricorso, a norma dello stesso articolo 13, comma 1 bis.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Avv. Umberto Davide

Fare un ottimo lavoro: questo è il mio lavoro! Su tutte, è indubbiamente, la frase, che meglio mi rappresenta. Esercitare la professione di Avvocato, costituisce per me, al tempo stesso, motivo di orgoglio, nonchè costante occasione di crescita personale, in quanto stimola costantemente le mie capacità intellettuali. Essere efficiente, concreto e soprattutto pratico, nell’affrontare le sfide professionali, offrendo e garantendo, al tempo stesso, a tutti coloro che assisto, una soluzione adatta e soprattutto sostenibile, alle questioni che mi presentano e mi affidano, questo è il mio impegno.