In tema di comunione ereditaria, il principio della natura dichiarativa della sentenza di divisione opera esclusivamente in riferimento all’effetto distributivo, per cui ciascun condividente è considerato titolare, sin dal momento dell’apertura della successione, dei soli beni concretamente assegnategli a condizione che si abbia una distribuzione dei beni comuni tra i...
la delazione che segue l’apertura della successione, pur rappresentandone un presupposto, non è di per sé sola sufficiente all’acquisto della qualità di erede, essendo a tale effetto necessaria anche, da parte del chiamato, l’accettazione, mediante “aditio” oppure per effetto di “pro herede gestio” oppure per la ricorrenza delle condizioni di...
In tema di divisione giudiziale di compendio immobiliare ereditario, l’art. 718 c.c., in virtù del quale ciascun coerede ha il diritto di conseguire in natura la parte dei beni a lui spettanti con le modalità stabilite nei successivi artt. 726 e 727 c.c., trova deroga, ai sensi dell’art. 720 c.c...
L’articolo 485 c.c., va inteso nel senso che la nozione di possesso ivi contemplata comprenda quella di compossesso. La nozione di possesso ex articolo 485 c.c., si identifica infatti in una qualunque relazione materiale con i beni ereditari idonea a consentire l’esercizio di concreti poteri sui medesimi e non vi...
il possesso dei beni ereditari previsto dall’articolo 485 c.c. per l’acquisto della qualita’ di erede puro e semplice nel caso di mancata redazione dell’inventario nei termini di legge non deve necessariamente riferirsi all’intera eredita’, essendo sufficiente il possesso di un solo bene (nella specie, un letto ed alcuni effetti personali)...
Ai fini della accettazione tacita dell’eredità sono privi di rilevanza tutti quegli atti che, attesa la loro natura e finalita’, non sono idonei ad esprimere, in modo certo, l’intenzione univoca di assunzione della qualita’ di erede, quali la denuncia di successione, il pagamento delle relative imposte, la richiesta di registrazione...